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2021: un bilancio personale

Il 2021 è alla fine. Tempo di bilanci, e di fare qualche riflessione retrospettiva. Dopo il 2020, anno del lockdown mondiale e del nuovo boom di Secondlife, profondamente diverso dal primo, il nuovo anno è iniziato con molte persone che dopo il 2020 hanno deciso di rimanere, quindi con più folla rispetto agli anni precedenti, e quando qui c’è folla, automaticamente c’è tanto da fare perché aumentano le richieste di costruzioni, di prims, di arredi, di script, di shows e di tutto quello che si può immaginare in una piattaforma di simulazione.
Infatti, già in gennaio vengo contattata da un residente statunitense. Nelle sue intenzioni (non so se si sono poi realizzate o no) vuole costruire un ambiente che possa ospitare una sim riguardante il mondo dell’astronomia, e mi commissiona la costruzione di un edificio semplice, squadrato, molto da provincia americana, ma che debba decisamente ricordare un osservatorio astronomico. Allora gambe in spalla, e in una sandbox si costruisce l’osservatorio astronomico 😂. Struttura semplice, senza fronzoli stilistici, molto asciutta e sobria, ma allo stesso tempo ampia, con cupola sferica trasparente sulla grande terrazza, il tutto poggiato su un suolo da 1000 metri quadri.

In febbraio, c’è tutto un dibattito nel mondo, perchè da un paio di mesi in RL sono comparsi i vaccini per il covid, e di riflesso anche in SL ci si confronta con persone di altri continenti, su quale sia il migliore, su quale ne sia l’efficacia. Intanto io ho costruito il contenitore adatto, alla temperatura giusta, con porta apribile (e trappola RLV interna, naturalmente). Messo in vendita sul marketplace, con Ambra che si è resa volontaria come modella per il manifesto ed anche a farsi intrappolare nel frigo, urlando “Il vaccino sono io!”, devo dire che ancora oggi ne vendo qualche copia. Nei primi giorni di pubblicazione per la vendita, ne ho venduti molti, e ne trovo in giro di tanto in tanto, oramai divenuto oggetto di arredo.

Ai primi di marzo arriva Lance Lovegard, che anche in questo anno è stato il mio migliore cliente. Lui da mesi sta tirando su una sim coi fiocchi tutta sua, con sopra una intera città, quella che per lui è la città ideale, che infatti ha chiamato “il piacevole nascondiglio“. E’ un isola in mezzo all’oceano, con un’area di oltre 65.000 metri quadri, lontana da tutte le altre sim. Sull’isola ha messo: un’hotel, un po’ di negozi, un centro congressi, un cinema, palco per concerti sulla spiaggia, edificio per ricevimenti e cerimonie, locale Jazz & Blues al coperto, locale notturno e casa d’appuntamenti. Per quanto riguarda architetture e arredi, ha avuto la capacità di scegliere il meglio del meglio scavando nel marketplace e nei vari stores in-world. Per quanto riguarda lo scripting, le animazioni, e in generale gli aspetti programmativi, l’80% del lavoro è mio. Comunque, prima della grande inaugurazione, Lance mi contatta e mi chiede un altro lavoretto: un intero lato della sim deve diventare una spiaggia tropicale. L’acqua è nuotabile, per cui mi salta in mente di mettere un relitto affondato, poi qualche posa seduta in acqua, palme varie, e in un paio di giorni il lavoro è fatto. Poche settimane fa, purtroppo, Lance ha chiuso la sim per motivi personali. Stava avendo un ottimo successo, e ogni giorno almeno qualche decina di persone, anche se non c’erano eventi, viveva la sua sim, socializzava, e ne muoveva anche l’economia, ma si sa: “Real life comes first”, e così tutto il contenuto del suo esperimento è finito in una cartella del suo inventario. Peccato, perché era una sim interessante, soprattutto piena del mio lavoro. Mi resta il ricordo di aver costruito una spiaggia tropicale.

Pochi giorni dopo, mentre con Ambra e Clarissa stiamo preparando la scaletta dei nostri spettacoli teatrali, arriva Alex Cat e mi propone una delle sue idee assolutamente folli, improponibili e impossibili, di quelle che quando gli dici “non si può fare”, lui risponde: “Chi pensa che non si può fare, almeno cerchi di non disturbare chi lo sta facendo”. La sua tesi è semplice. Sei stufa di fare spettacoli teatrali dove la colonna sonora è un mp3 scaricato dalla rete? Sei stufa di caricare su youtube i video dei tuoi spettacoli e beccarti la rivendicazione del copyright? Ecco la soluzione: usa musica originale, suonata appositamente per lo spettacolo, con registrazione fatta da musicisti reali. Alla fine dobbiamo mettere ai voti. Per Clarissa è una follia destinata a fallire, per Ambra invece Secondlife è fatta di sfide, e ogni sfida va accettata, Valerie si astiene, io alla fine mi faccio coraggio e accetto. Tanto se sbagliamo, al limite ci becchiamo i fischi. Intanto la coda di spettacoli da fare è già fissata (giochiamo sempre d’anticipo, di solito verso i tre o quattro mesi in avanti), e scegliamo di fare l’esperimento in luglio, quando abbiamo già in programma di portare in scena “Wings of Freedom“, che sarebbe la colonna sonora d’apertura della prima stagione dell’anime giapponese “Attack on Titans“. Alex ci presenta la violinista Paola Tezzon, che si mette al lavoro per arrangiare e registrare il brano. Nel frattempo noi lavoriamo sui costumi, con me che mi trasformo in Hanji Zoe e Ambra in una improbabile Mikasa Ackermann.

Parallelamente, in maggio Secondlife ospita la “Sci-fi” convention, che non è solo un incontro mondiale di tutti gli appassionati di fantascienza, ma anche un momento di raccolta fondi (almeno negli USA) per la ricerca scientifica e medica sul cancro, ma fatto completamente in Secondlife. Gli organizzatori fanno le cose in grande, distribuendo la convention su 4 sim contigue, con un teatro grande mezza sim, decorato come l’interno di un’astronave. Programmano un evento, con replica 10 giorni dopo. In questo evento mi commissionano due spettacoli e, come se non bastasse, mi nominano alla direzione del palco. Il dirigere uno spettacolo non è il mio mestiere, per cui devo sfoderare tutta la mia diplomazia per mediare tra le diverse anime (fondamentalmente due) che partecipano. Alla fine, sia il primo evento sia la replica hanno un successo straordinario: sim totalmente piena, e reply in diretta sulle sim contigue perché nessun altro avatar poteva più entrare in zona palco. La grande sfida è stato il lag, ma sono sopravvissuta ottenendo anche un discreto apprezzamento con “Lost in space“, uno dei due spettacoli che ho costruito con Clarissa e Ambra. Ok, era per beneficenza alla ricerca, è stato tutto gratis, ma una volta all’anno si può fare.

https://www.youtube.com/watch?v=kB0dLk6KBM8

Neanche il tempo di terminare la Sci-fi Convention, e arriva lo staff di Miss Parallel Universe con una nuova commessa che è anche una nuova sfida. In giugno c’è la finale dell’evento/concorso, dove in pratica vince chi disegna l’avatar migliore. La direzione dell’evento ha già fissato la scaletta, ed anche la colonna sonora, ma serve una degna apertura della finale. Mi mettono a disposizione tutte le finaliste, più le vincitrici dello scorso anno, e depongono nelle mie mani il potere di disegnare la coreografia e tenere la regìa dell’evento. Ringrazio Sparky e Abby Alexander, che curano e dirigono l’evento, e mi metto all’opera. L’ambientazione è molto americana, non c’è alcuna traccia di cultura europea, a cominciare dai due schermi giganti sullo sfondo. Sparky mi avverte che sarà un “light show”, pieno di fasci luminosi e luci che cambiano colore. E’ un evento annuale, e quelli di MUP sono bravi a creare attesa, per cui ci sarà il pienone, e questo si tradurrà in un lag fortissimo. Decido di sfidare la sorte, e soprattutto il lag, riempendo l’apertura di particles: getti di fumo, fiammate improvvise, esplosioni.
Il risultato, a sim vuota, è ottimo. Proviamo con tutte le finaliste e le ex vincitrici, e tutto va liscio come l’olio. Il giorno dello spettacolo, mi presento in abito da sera, truccata e con i capelli rifatti, ma nel backstage sono circondata dalle finaliste di Miss Parallel Universe… per cui sono obbligata a prendere atto di essere la bruttina della situazione, e me la svigno in cabina di regìa. Parte lo spettacolo, e il lag segna dei punti a suo favore: alcune particles non compaiono, un po’ per lag, un po’ per superamento dei limiti concessi dalla sim, alcune ballerine hanno lag casalingo sui loro viewer a vanno a scatti. La situazione delle risorse di calcolo non è delle migliori, e lo si vede bene dal video che ho girato, ma tutto sommato è stata un’esperienza bellissima, in un ambiente tecnicamente di alto livello. Lo rifarei.

Arriva luglio, e la fatidica data del debutto al teatro Audace ShowStyle di Wings of Freedom, con il battesimo del fuoco di un team che si va ad estendere, con nuove competenze e nuove idee. Io sento nell’aria che è un salto di qualità, ma per scaramanzia me lo tengo per me. Il teatro ci crede, in questa innovazione, e ci spinge mettendoci al centro della campagna pubblicitaria dello spettacolo, e dandoci la chiusura in grande stile dello stesso.
Il backstage del teatro si riempie con una pattuglia in divisa del Corpo di Ricerca dell’esercito di Eldia, e finalmente arriva il nostro turno: debuttiamo con un brano che non è stato scaricato da Internet, ma registrato per noi da Paola Tezzon, che ora ha anche un avatar, ed è con noi sul palco a suonare! Certo, non poteva mancare la singola ballerina laggata, ma si sa… il lag è una sfida continua.

Luglio avanza, il caldo estivo anche, ed io non vedo l’ora che venga agosto per andarmene in ferie a prendere il fresco sulle Alpi, ma nel frattempo ho un altra sfida già pronta: il festival Rising Star al Royale Theatre. Festival di regìa e coreografia, al quale vengo invitata da Ice, che dirige il teatro ed il festival stesso. Decido di partecipare con “After the war“, uno spettacolo antimilitarista e per la pace, dove con l’aiuto di Alex Cat ricostruiamo la scenografia del mercato n.1 di Saraievo dopo il bombardamento del 1995. Vengo inserita nella categoria “Esperti”, l’altra è per i debuttanti, e mi ritrovo in un teatro tremendamente ben fatto, ma anche stracolmo e pieno di lag, tanto per cambiare. A causa della differenza di fuso orario (il Royale Theatre è gestito negli USA), arriva il mio turno alle 2 del mattino. Parte la intro, sistemo tutto, precacho, faccio il cache degli script, chiedo il fading, che però non arriva. Attendo pazientemente. La intro termina in modo naturale, parte il mio brano, e sono straordinariamente precisa nello start, tutto parte regolare, batte come un orologio, ma dopo 40 secondi… il brano riparte da capo, e non si capisce perché, facendomi ritrovare con tutte le animazioni e gli effetti fuori tempo! Mi arrabbio, scrivo alla persona che gestisce lo stream trattenendomi dal vomitare insulti, mi risponde che le era sfuggita la mia richiesta di fading, per cui pensava che lo show non fosse partito, per questo ha resettato il brano. Mi arrabbio ancora di più, perché vuol dire che sta gestendo la musica, in un festival importante, senza neanche guardare il palco. Scrivo ad Ice mentre lo show è ancora in corso, dicendole che mi ritiro dalla competizione, perché è stata rovinata. Ice insiste per farmi rimanere, e informa la giuria, che poi la giuria se ne era accorta benissimo perché erano tutti molto attenti. Alla fine resto, giusto per il gusto di vedere come andrà a finire. Dopo i sette spettacoli in concorso, la giuria si ritira, e qui succede il colpo di scena. Quando i giurati ricompaiono nella sim, mostrano di fregarsene dell’incidente che mi è avvenuto, e dicono: “la valutazione è stata fatta su: quanto la scenografia riflette il tema del brano, quanto è ben presentata e ben fatta l’animazione, quanto i costumi riflettono il tema, e il brano, performance complessiva, cioè valutazione dell’esecuzione, quanto bene il tema è stato sviluppato riguardo tempi, dance, musica, quanto è il valore sul piano dell’intrattenimento. Il giudizio della giuria è unanime: vince Virginia Stella“.

Finalmente agosto, e mi fermo un po’, andando in ferie, nel tempo libero passato a casa, dopo le vacanze, mi metto a sperimentare qualcosa sulle animazioni sincronizzate. Esistono già animazioni per coppie di avatar, ma sono per lo più fatte con le vecchie poseballs. Nonostante la tecnologia sia andata avanti, ed oggi nessuno più costruisce con le odiose poseballs, le animazioni di coppia o di gruppo sono rimaste il residuo della vecchia tecnologia di 15 anni fa. Riuscire a fare le animazioni di coppia con dei movers sarebbe una grande comodità. Certo, ci sono due difficoltà: calcolare l’esatta distanza tra i movers, per evitare che gli avatar si compenetrino o siano troppo distanti, e disegnare le animazioni giuste, non solo come movimenti, ma anche come sincronizzazione. Presa dalla curiosità della nuova sfida, mi metto a lavorare sui movers, e alla fine sperimento qualcosa di semplice, tanto per iniziare: un girotondo. Un semplice girotondo, ma fatto da 4 avatars. Lo evolvo in un girotondo aereo, con un’evoluzione conica di 4 avatars che si tengono per la mano sinistra, e scatta la prova del nove: inserirlo in uno spettacolo per vedere come funziona sul campo. Ne approfitto per disegnare un semplice stage che è un omaggio alla colonna sonora de “L’ultimo dei Moichani“, che presento all’Audace ShowStyle in settembre.

Arriva ottobre, e tutti mi chiedono uno spettacolo su misura per Halloween. Mi invento un organista che suona in un angolo, mentre 5 pipistrelle ballerine danzano e volteggiano sulle note della colonna sonora di “Profondo Rosso“. Uno spettacolo che di per sé non è niente di che, e soprattutto non presenta nessuna innovazione e nessuna originalità. Eppure il risultato è che è stato lo spettacolo voluto da più teatri diversi. Ha debuttato all’Audace ShowStyle, con replica al Royale e in un altro teatrino. Ancora oggi il video riceve visualizzazioni, e c’è chi l’ha già prenotato per l’anno prossimo.

Parallelamente, debutto in un altro settore, quello delle sfilate di moda. E’ il Fashion Style di SSMDA che mi propone di animare la loro sfilata con uno dei miei spettacoli volanti, che accompagni la passerella delle indossatrici. Metto a punto il tutto in pochi giorni, veramente pochi, e quindi non ho il tempo di inventare chissà quale originalità, ma alla fine riesco, con un insieme di cose “fatte in casa”, non solo nel senso che sono fatte in casa mia, ma come direbbero gli inglesi “in my country”, quindi nel senso che è tutto di matrice o di ispirazione Svizzera. Uso un pezzo rock melodico di un gruppo di Lucerna, i “Cellar Darling”, dedicato ad una valanga che viene giù dalle Alpi Svizzere. Per la scenografia, prendo dal mio album alcune foto scattate verso il lago dal santuario della Madonna del Sasso a Locarno, praticamente una specie di veduta dalla finestra della mia cucina dopo la nevicata di gennaio 2021, e le uso per costruire lo sfondo e la scenografia. Riciclo i costumi ed alcuni effetti presi da “Sci-fi Convention”, e mi basta disegnare un po’ di animazioni originali che si muovano assieme alla musica (eh no, con le animazioni a tempo di musica c’è poco da poter riciclare). Nonostante sia stato preparato in sole 9 ore totali, provato con ben otto avatar di cui la maggior parte erano alla loro prima esperienza come ballerine, va tutto liscio nonostante il lag e qualche incomprensione con l’organizzazione. Il successo è strepitoso ma in un modo che io stessa non avevo previsto. Probabilmente il pubblico delle sfilate di moda, non abituato a vedere spettacoli in cui le possibilità del simulatore vengono tirate all’estremo, è rimasto di stucco.

Per novembre, era oramai tempo di nuove sfide da affrontare, e così è stato, con uno degli spettacoli più difficili ed impegnativi che io abbia mai preparato. Non solo c’è stato il ritorno della musica suonata per noi da Paola Tezzon con il suo violino magico, ma al fine di perfezionare il suono, stavolta non è sola, ma accompagnata da una base suonata al pianoforte dal compositore e musicista Giovanni Bataloni. Abbiamo intitolato lo spettacolo “C’è amore nell’aria“. Naturalmente, abbiamo voluto fare le cose in grande, mettendo sul palco anche un bel pianoforte a mezza coda, e con Alex Cat che ha disegnato un avatar per GiovanniPaola e Giovanni hanno combinato assieme una parte del “Romeo e Giulietta” di Nino Rota, del “Black Orpheus” di Luiz Bonfà, e del tango “Por una cabeza” di Carlos Gardel. Per riempire il palco, ho deciso di mettere un pianoforte, al quale siede Giovanni, uno spazio per Paola, munita di HUD per regolare le animazioni del violino e dell’arco, e quattro ballerine, due in costume tipicamente femminile in stile retrò da anni ’30, e due in costume maschile elegantissimo in bianco e nero con tanto di papillon. Seconda sfida, la scenografia. Alex Cat scatta alcune foto nel centro storico di Crema, in Italia, le lavora sul suo computer e le usiamo come sfondo del palco, laterali, e manifesto in sovraimpressione; accade però un effetto strano: quando sulle pareti del palco ci sono queste foto, sparisce la visibilità delle luci! Tentiamo in tutti i modi di regolare l’intensità dei fari puntati sul palco, proviamo con gli illuminatori spot, proviamo a colorarle e farle vibrare, ma nulla da fare! Le luci spariscono! Alla fine rinunciamo ad usare un impianto luci, e decido di ravvivare i colori con delle particelle a forma di stelline colorate che emergono da alcuni tromboni sparsi qua e là per il palco. Terza sfida: i costumi; su proposta di Paola, ovviamente accettata al volo da parte mia, i costumi durante lo spettacolo devono cambiare colore, in alcuni particolari momenti, come il passaggio da una musica all’altra. Ci diamo da fare con lo scripting LSL, e dopo qualche prova per fare in modo che il cambio di colore sia il più possibile smooth e non troppo di colpo, il tutto funziona ed anche questa sfida è vinta. Alla fine il risultato è ampiamente soddisfacente: uno stage originale nelle scene, nella musica (suonata apposta per lo spettacolo), per i costumi che cambiano colore, e per le animazioni originali: senza usare poseballs, riesco a mettere a punto l’animazione finale di un tango ballato in coppia dalle ballerine! Anche il pubblico dell’Audace e i colleghi registi mi hanno fatto notare che senza poseballs, una cosa del genere non si era mai vista. Dopo l’esecuzione dello spettacolo, abbiamo anche girato un videoclip, in una zona non laggata, che vi presento qui:

Io non ho problemi ad ammettere che lo spettacolo di novembre abbia avuto una fase preparatoria lunga e stancante: si trattava di introdurre alcune innovazioni sia tecniche e stilistiche, vincere le resistenze di Clarissa nel vedere un tango ballato da due donne, e superare i costanti ritardi di Ambra nel presentarsi ai test e alle prove. Su questo devo dire per onestà che mi sono trovata straordinariamente bene a lavorare con Paola, perché il segreto di uno stage ben fatto e di successo sta nella quantità di tempo che si spende nel fare i test, le regolazioni, e poi provare e testare ancora! Solo che dopo un paio d’ore che si prova, poi si modifica, e poi si testa ancora sempre la stessa cosa, alcune mie collaboratrici dopo un po’ si annoiano e iniziano a scalpitare perché vorrebbero saltellare di sim in sim ad espolare, o magari ad abbordare qualche avatar maschile carino; Paola invece, essendo musicista in real life, ha già nella sua cultura il concetto del provare, riprovare, e poi provare ancora fino ad avere la certezza che tutto sia perfetto, o quanto meno tutto sia a posto. Così, mentre le altre sbuffavano perché alle 11 di sera si stava ancora a provare, Paola tagliava la testa al toro dicendo: “Proviamolo di nuovo, ancora una volta, dai!”
Soddisfatta per il come è riuscito “C’è amore nell’aria“, avrei voluto riposarmi per dicembre, dato che Secondlife in dicembre si riempie di spettacoli natalizi, e sinceramente a me gli spettacoli natalizi non piacciono e non interessano molto. Poi però, navigando una sera su Youtube un po’ a caso, ascoltando musica per rilassarmi e magari per trovare qualche idea, trovo qualcosa di originale: “Adeste Fidelis“, che è un classico dei canti natalizi, cantato in latino da una band spagnola che fa solo hard rock ed heavy metal. Incuriosita dalla versione metallara di “Adeste Fidelis”, stuzzicata dal testo in latino, decido di provarci, ma la stanchezza si sente, la voglia di lavorare non è poi tanta, e soprattutto il tempo che separa dallo spettacolo di dicembre del teatro Audace è terribilmente poco! Così, decido di fare un altro spettacolo basato sul “riciclo”.
Riciclo il palco dello spettacolino di agosto, trasformando qualche texture in modo da renderlo invernale, riciclo alcune animazioni, perché fortunatamente erano per pezzi metal sulla stessa velocità e sullo stesso ritmo del brano che ho scelto, devo disegnare giusto un paio di animazioni volanti, rinuncio a disegnare i costumi, dicendo alle ballerine “vestitevi da metallare” e al ballerino “devi fare il babbo natale metallaro”. Per poter inserire una nota originale, perché questo è per me importante, con la collaborazione di Alex Cat miniamo il palco. Esatto, ci mettiamo delle bombe. L’effetto voluto è che alla fine dello spettacolo il palco non deve essere derezzato come al solito ma, sotto l’effetto delle bombe, l’intero palco crolla. Al momento del crollo, le prim che lo costituiscono diventano temporanee, in modo che allo scattare della garbage collection del server di secondlife, dopo un minuto, spariscono per fatti loro. Ovviamente il palco non si limita a crollare, ma sotto la spinta delle esplosioni, ci sono pezzi di palco e prim varie che vengono lanciate in tutte le direzioni, pubblico compreso. In questo modo, posso concludere l’anno con qualcosa di originale e non ancora visto in una secondlife che ha compiuto i 18 anni, e quindi oramai ha visto rezzare praticamente di tutto. Andrà in scena domenica 19 dicembre, alle 22.00 ora europea, all’Audace ShowStyle.
Ora posso fermarmi e godermi le feste di Natale e di fine anno, augurando naturalmente buone feste anche a voi tutti.

Naturalmente, una volta ferma, mi sono lasciata andare a queste riflessioni sull’anno trascorso. Riflessioni che sono il naturale trampolino di lancio per altre idee e riflessioni, soprattutto riguardanti i buoni propositi per l’anno nuovo ormai imminente.
Il mio primo buon proposito, è un sogno nel cassetto che ho da molto tempo, niente di particolare, ma è una cosa a cui penso da quando sono in Secondlife, un chiodo fisso che non mi abbandona e che sarebbe ora di realizzare: portare in scena un pezzo di Stravinsky.

Secondo buon proposito per il 2022: ricostruire (migliorandolo e modernizzandolo) un mio vecchio stage che come musica usa la Marcia dei Templari, anche questa con il testo in latino.

Il terzo sogno, è quello di portare in scena uno spettacolo che riguardi la figura mitologica di Persefone, la dea dell’aldilà, del regno dei morti, ma che per sei mesi all’anno tornava sulla terra per diventare la dea delle messi, del raccolto, del grano, quindi in qualche modo una “dea della vita”, e questo aspetto ambivalente mi ha sempre affascinata.
Un altro proposito importante, discende da qualcosa che invece è già in atto. In gennaio, il teatro Audace anziché fare il solito spettacolo fatto di tanti stages di sei registi/coreografi diversi, ha deciso di portare in scena una specie di musical, con una crowd dance che potrà essere ballata da al massimo 64 ballerine/i, ed un cantante che impersonerà Elvis Presley e canterà (questo è l’argomento del musical) i pezzi del cantante americano, ma non sono i pezzi originali scaricati da youtube, li canterà il cantante che è lì con noi.
Viste le capacità tecniche del teatro, la direzione ha assegnato a me la regia dello spettacolo, ed ovviamente anche la coreografia. Ho già preparato tutto, per cui è un lavoro ultimato. Questa costruzione coreografica, mi ha fatto nascere un nuovo proposito, tutto mio: presa dalla bellezza di progettare e condurre uno spettacolo di un’ora intera, vorrei farne uno mio, portando in scena un musical, o un’opera, o un’operetta. Ci sto già pensando seriamente.

Se però devo proprio essere sincera, il mio vero proposito del 2022 riguarda in realtà il team che si è venuto a formare attorno ai miei spettacoli, che oramai non sono più soltanto miei. E’ un bel team fatto da belle persone, con le quali non ci stiamo limitando a pensare e realizzare gli spettacoli, ma ci stiamo anche divertendo, e vi assicuro che ci divertiamo molto! Queste persone mi danno idee, collaborano attivamente, mi spingono a sperimentare e portare le sim ancora più al limite, oltre a darmi la soddisfazione di poter fare tanta modellazione 3D con blender. Quindi il vero proposito è che questo team abbia lunga vita, e che tutti assieme possiamo ancora divertirci per tutto l’anno, e passare in compagnia in stile “secondlife” qualche fredda serata che altrimenti passeremmo in solitudine ad annoiarci. Grazie di esserci, Alex, Ambra, Clarissa, Paola, Valerie. Senza di voi, avrei riso di meno, e avrei anche prodotto di meno.

P.S.: Eugenio, grazie anche a te per esserci! Senza il tuo sostegno non andrei da nessuna parte! Bacio.